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Gli intenditori di cannabis amano vedere i loro fiori aromatici e potenti quando si arricchiscono da una maestosa esposizione di meravigliosi colori autunnali. Sono in molti a ritenere che il fascino della cannabis aumenti proprio grazie alle macchie di colore che si creano sulle cime. Questi potenti fiori verdi sono fantastici, ma forse la maggior parte dei coltivatori si ritroverebbe più attratta da qualche sprazzo di viola, blu, rosso o arancione.

Molti associano una cannabis più potente a dei fiori esteticamente più belli. Ma la potenza non sempre è legata al colore delle infiorescenze o all’aspetto estetico. Tuttavia, nei giorni precedenti alla diffusione dei test analitici moderni sui cannabinoidi, molte persone cercavano di prevedere la potenza della cannabis dall’aspetto dei suoi fiori. Quindi, come si formano i diversi colori della cannabis e cosa indicano?

Colori sui fiori di cannabis

Durante l’autunno, abbiamo familiarità con il modo in cui le foglie degli alberi cambiano colore dal loro tipico aspetto verde. Potete chiaramente notare un arcobaleno di colori apparire sulle foglie quando il verde dominante della clorofilla lascia il posto a tutta una serie di nuovi colori alternativi.

Questi altri colori vengono creati dai pigmenti, noti anche come sostanze fitochimiche. La presenza di diversi pigmenti può dare alla vostra grow-room (o alla vostra coltivazione guerrilla) un aspetto davvero mozzafiato.

Ma i pigmenti purtroppo non possono dirci nulla su quel che riguarda la potenza (o la potenziale potenza). Mentre sono una serie di composti naturali chiamati cannabinoidi (e il THC in particolare) i responsabili di quei gioiosi effetti psicoattivi che avvertite dopo aver consumato cannabis.

L’aspetto che avrà la vostra cannabis è anche influenzato dal colore dei peli, detti anche pistilli, che emergono dai fiori. Normalmente sono bianchi, ma con l’avvicinarsi del raccolto possono cambiare colore in arancione, marrone, rosso fuoco o addirittura rosa e viola. Anche il colore dei pistilli può modificare il colore della vostra cannabis.

Varietà di cannabis blu e viola

Purple and blue cannabis strains

La Blueberry è una delle varietà di cannabis più iconiche nel mostrare le sue bellissime sfumature blu, le quali contrastano meravigliosamente con l’aspetto bianco smerigliato dato dall’abbondante rivestimento dei tricomi. Potrete anche trovare degli accenni di lilla e di viola sui suoi fiori.

La Blueberry è una varietà leggendaria, che unisce un livello di THC molto elevato ad un dolce sapore di mirtilli e un imbattibile fascino. Il suo sballo anti-stress la rende una delle varietà più rilassanti che possiate mai coltivare. Questi semi hanno vinto moltissime cannabis cup, è una varietà che dovrebbe essere nella collezione di semi di chiunque.

L’Auto Blueberry utilizza le stesse genetiche di cannabis vincenti insieme alla velocità e la convenienza tipica delle autofiorenti.

La Purple #1 è una varietà di cannabis di alta qualità, fa parte della collezione di semi di cannabis Dutch Outdoor. Produce spesso delle fioriture dai colori viola intenso, soprattutto quando le condizioni di fioritura outdoor sono più fresche. Le genetiche afgane dalla quale deriva garantiscono un gusto ricco che va completare il suo meraviglioso aspetto viola.

Varietà di cannabis rossa e rosa

Red and pink cannabis strains

La Frisian Dew è una bella varietà outdoor che spesso mostra dei pistilli dal colore rosa sui fiori. Se il tutto si combina ad una temperatura in fioritura più fredda, potrete anche notare delle splendide sfumature lilla sui suoi fiori.

Il pacchetto complessivo mostra delle deliziose e delicate sfumature rosa. È insolito ottenere una cannabis particolarmente rosa, ma la Frisian Dew, con le giuste condizioni, è in grado di mostrare queste sfumature.

L’Auto Banana Blaze, specialmente quando fiorisce in una condizione climatica più fresca, mostra degli incredibili colori rossi. Il contrasto con lo strato di resina bianca dei tricomi fornisce davvero un immagine invitante. Grazie al suo effetto potente e il suo dolce sapore alla banana, il fascino dell’Auto Banana Blaze è davvero unico.

Varietà di cannabis gialle e arancioni

Yellow and orange cannabis strains

L’Orange Bud spesso ha dei pistilli arancioni molto brillanti sui suoi fiori che possono dare un meraviglioso aspetto generale arancione alle sue cime. La famiglia di semi di cannabis Orange è molto nota anche per il suo ottimo sapore e il suo aroma di agrumi. E’ perfetta per chi cerca una varietà di cannabis dal tocco fresco e fruttato che sa di agrumi!

Varietà di cannabis nere e scure

Black and dark cannabis strains

L’Auto Blackberry Kush fa parte della famiglia dei semi di cannabis Blue. Questa genetica deriva da Blueberry x Dark Hash Plant e ha un livello di THC molto elevato. Queste piante producono spesso delle fioriture dal colore viola scuro, praticamente nere. È un aspetto unico dall’odore deliziosamente dolce e fruttato.

Perché la cannabis cambia colore?

Esistono una serie di sostanze chimiche in grado di produrre colore che si trovano naturalmente nella cannabis. Normalmente, il pigmento più dominante della cannabis è la clorofilla, che ha il caratteristico aspetto verde ed è presente in una quantità talmente elevata che gli altri prodotti chimici e pigmenti che producono altri colori, raramente hanno la possibilità di mostrare le loro sfumature.

Tuttavia, quando il contenuto di clorofilla è ridotto (per esempio quando le condizioni di fioritura sono fredde) vedrete gli altri pigmenti e sostanze fitochimiche mostrare i loro veri colori.

Questo permette alle foglie e ai germogli di assumere dei colori e delle sfumature sorprendenti. Tutto ciò accade verso la fine della fioritura quando il contenuto di clorofilla si riduce.

Può anche apparire quando le condizioni climatiche durante la fioritura sono più fredde. In queste circostanze la produzione di clorofilla si riduce permettendo così agli altri pigmenti di essere visti con maggiore chiarezza.

Fitochimica della cannabis, la chimica dei colori dell’erba

All’interno della pianta di cannabis ci sono una serie di pigmenti e di sostanze chimiche che producono colore, spesso sono conosciuti collettivamente come sostanze fitochimiche.
Eccone alcune tra le più comuni.

The chemistry of the colours of autumn leaves

Antociani (dal giallo/arancio al blu, nero o persino rosso)

Per antociani si intendono quei pigmenti solubili in acqua che si trovano ampiamente in natura. Mirtillo, lampone, riso nero o soia nera sono solo alcuni tra i molti alimenti che li contengono. È interessante notare come il colore preciso di una particolare antocianina possa variare a seconda del pH. I colori sorprendenti degli antociani creano degli effetti vivaci. Le varietà di cavolfiore viola, ad esempio, sono ricche di antociani, così come il ravanello rosso e le prugne nere. Nella cannabis, specialmente in assenza di clorofilla, le antocianine possono produrre dei colori sorprendenti sia nelle foglie che nelle infiorescenze.

Clorofilla (verde)

La clorofilla è un pigmento naturale delle piante con un atomo di magnesio al centro. La clorofilla è assolutamente essenziale per la fotosintesi. Si tratta del processo in cui l’energia luminosa viene catturata dalla pianta e viene convertita in energia chimica e carburante per la crescita. La clorofilla permette alla pianta di assorbire (principalmente) la luce blu e quella rossa. Non viene invece molto assorbita dalla pianta la luce verde, la quale viene riflessa, motivo per cui molte piante appaiono verdi. Quando i livelli di clorofilla sono leggermente ridotti rispetto alla loro massima potenza, ecco che le altre sostanze fitochimiche colorate riescono a dominare lo spettro dei colori.

Carotenoidi (arancione, giallo e rosso)

I carotenoidi sono dei pigmenti organici che vengono prodotti da piante, alghe, batteri e funghi. Sono colorati di arancione, giallo e rosso. I carotenoidi sono i pigmenti che danno il colore che definisce i canarini, i fenicotteri, i pomodori, le carote, le zucche, il salmone e l’aragosta. Aiutano anche la cannabis a produrre quelle colorazioni arancioni, gialle e rosse, le quali possono essere particolarmente vivaci verso la fine della fioritura, specialmente quando il colore denso e verde della clorofilla comincia a svanire.

Flavonoidi (svariati colori tra cui il bianco e il crema)

I flavonoidi sono sostanze chimiche naturali che si trovano nella cannabis e in una varietà di frutta e verdura. La struttura chimica ha sempre 15 atomi di carbonio. Si pensa che questi composti solubili in acqua offrano grandi benefici per la salute ed effetti antiossidanti. Un sottogruppo dei flavonoidi viene chiamato antocianidine, i quali sono strettamente legati ai pigmenti antociani (ma non esattamente uguali).

Fase vegetativa della cannabis e livelli della temperatura

La maggior parte dei coltivatori inizia a cercare il colore sui fiori e sulle piante quando si avvicina il raccolto. Questo potrebbe essere il momento in cui i colori autunnali escono fuori alla loro massima potenza. I coltivatori di cannabis outdoor hanno familiarità con le temperature che iniziano a diminuire man mano che si avvicina l’autunno. La produzione della clorofilla diminuisce mentre scendono le temperature. Questo è uno dei motivi per cui le foglie e le cime della cannabis possono assumere quei colori meravigliosi quando si avvicina il raccolto.

Anche qualche coltivatore indoor approfitta di questo effetto riducendo deliberatamente le temperature, specialmente durante il periodo in cui vengono spente le luci all’interno della grow-room. Il risultato può essere abbastanza sorprendente e può aumentare il fascino percepito di quella varietà e quindi il valore complessivo del raccolto.

Illuminazione (tipo, ciclo, intensità)

L’uso dell’illuminazione con raggi UV verso la fine del ciclo di fioritura può avere un effetto piuttosto spettacolare sul colore e sulla pigmentazione complessiva della pianta. I raggi UVA/UVB possono incoraggiare una pianta principalmente “verde” ad adottare una colorazione più variopinta. Le foglie possono scurirsi e mostrare delle tonalità marroni e calde sia sui germogli che sulle foglie.

Livello del pH e scheda nutrizionale dei fertilizzanti

Il pH nelle immediate vicinanze di alcune sostanze fitochimiche, ad esempio gli antociani, può dettare il colore specifico degli stessi. Il pH in una pianta di cannabis non è fisso, può variare leggermente, ma anche la minima variazione può essere sufficiente per consentire delle sottili differenze di tonalità e di colore in diverse parti della pianta.

I coltivatori controllano attentamente il pH delle loro sostanze nutritive, e si ritiene che variare leggermente il range del pH desiderato possa influenzare i colori della pianta.

Tuttavia, molti coltivatori preferiscono rimanere a metà di quell’intervallo di pH delle sostanze nutritive piuttosto che sbagliare pesantemente verso un lato e rischiare di rovinare tutto.

Per esempio, alcuni coltivatori ritengono che un pH delle sostanze nutritive più acido, vicino al pH 5,5, produrrà una maggioranza di colori rossi. Al contrario, si pensa che un pH più vicino a 7 produca una maggioranza di colori blu/viola.

Anche una leggera carenza di fosforo produce delle colorazioni rosse. Ma ribadiamo che creare deliberatamente una carenza di nutrienti, anche se leggera, per incoraggiare l’erba a tirare fuori altri colori, sarebbe considerata da molti una filosofia di coltivazione inutilmente rischiosa.

Patrimonio genetico dei semi di cannabis

Un enorme fattore che può influenzare il colore della cannabis è il tipo di semi che andrete a  coltivare. Se il ceppo è stato creato con le giuste genetiche, scoprirete che è facile produrre un raccolto di cannabis colorata. Ceppi come la Bubba Island Kush e l’Auto Blackberry Kush sono altamente raccomandati ai coltivatori che danno un valore in più alla marijuana colorata! Non importa se li scegliete autofiorenti o femminizzati fotoperiodici, se la genetica della cannabis proviene da un breeder rispettabile, avrete delle buone possibilità di ottenere una pianta colorata al momento del raccolto.Bubba Island Kush with beautiful colours

Il colore delle cime e la potenza: mito e verità

Il più grande mito che siamo abituati a sentire è che un colore più vistoso significa una quantità maggiore di THC. Qualche decennio fa, prima che si diffondessero i test sul THC, la gente faceva delle congetture circa la potenza della cannabis.

Spesso la loro intuizione sul fatto che una particolare varietà fosse “migliore” ad un’altra era dovuta ad un colore o ad un aroma insolito. Oggi sappiamo che i responsabili della potenza sono i cannabinoidi e i livelli di THC. Il colore dell’erba è dovuto ad una combinazione di fattori e alla presenza (o all’assenza) di pigmenti naturali nelle cellule della pianta.

Come ottimizzare i colori delle vostre infiorescenze

Se la vostra cannabis è di buona qualità e vi regala gli effetti ricreativi o terapeutici che desiderate, allora probabilmente non vi interesserà troppo il colore delle vostre cime. Alcuni coltivatori commerciali cercano di combinare alle genetiche di cannabis ricche di THC di alta qualità anche un forte effetto visivo e delle bellissime sfumature.

In genere, questo viene fatto introducendo attentamente e costantemente una temperatura più bassa all’interno della grow-room durante le ultime settimane di fioritura. Spesso questo passaggio viene prevalentemente fatto con quelle varietà di cannabis già note per il loro potenziale colorato. Se non avete mai provato a coltivare dei fiori colorati, allora potreste prendere in considerazione uno dei ceppi suggeriti qui sopra.

Se siete fortunati, vedrete alcuni tra i fiori più belli in circolazione!

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