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Alla fine qualcosa si è mosso nel Parlamento. E per una volta sembra andare in direzione del settore. Nella lunga discussione sulla legge di Bilancio di queste ore, tra i tanti testi analizzati, è stato approvato un emendamento che parla di biomassa e che permetterebbe finalmente la vendita di infiorescenze.

Usiamo il condizionale perché l’altro emendamento presentato (quello più completo che specificava nel dettaglio la regolarizzazione della vendita di cannabis light) non è passato. Ma quello appena approvato, incentrato sulla biomassa, parla comunque di “fini commerciali” per “l’uso dell’intera pianta di canapa o di sue parti come biomassa”.

Ieri erano stati presentati due testi, uno che riguardava sia biomassa sia infiorescenze, presentato da due esponenti del Movimento 5 Stelle, Matteo Mantero, Francesco Mollame, e una del PD, Daniela Sbrollini. L’altro che invece parlava soltanto di biomassa, presentato da Mantero e Mollame. Due versioni, insomma, una più completa (quella che comprendeva i fiori) e l’altra più digeribile da dare in pasto ai parlamentari più conservatori. Quello approvato oggi è la seconda versione. Ma come detto sarà comunque possibile vendere cannabis light.

Riportiamo qui una parte del testo: b) il comma 3 è sostituito dal seguente: ”3. L’uso della canapa composta dall’intera pianta di canapa o di sue parti come biomassa è consentito in forma essiccata, fresca, trinciata o pellettizzata ai fini industriali, commerciali ed energetici, nei limiti e alle condizioni previste dall’allegato X alla parte quinta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Il contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) nella biomassa di cui al precedente periodo non deve risultare superiore allo 0,5/0.

Magari dovrà essere etichettata con la dicitura “infiorescenze essiccate di biomassa”, o qualcosa di simile. Ma dal testo approvato si può concludere che la vendita di cannabis light sotto lo 0.5 di Thc potrà finalmente avvenire.

È una soluzione a metà che non regolarizza la vendita in maniera specifica, non attribuisce alla cannabis light la finalità per la quale viene usata (ovvero quella di uso inalatorio), ma prevedela modifica della 242 parlando di fini commerciali, colmando quindi una parte del vuoto normativo che negli ultimi tempi ha messo in difficoltà il settore.

E sopratutto prevede la modifica della 309, dove verrà posto il limite di THC sotto il quale non sarà considerata sostanza stupefacente, ovvero lo 0,5%. Tradotto: se un commerciante certifica che le infiorescenze vendute sono sotto quel limite non andrà incontro ad alcun procedimento penale. Il che non è poco. Basterà per limitare i sequestri e le denunce? Staremo a vedere.

Prima che diventi legge c’è da attendere tuttavia il passaggio dell’intero testo di Bilancio all’altro ramo del Parlamento, la Camera dei Deputati, dove però non sarà possibile fare ulteriori modifiche, visti i tempi stretti. Va ricordato infatti che la manovra dovrà essere approvata da entrambi i rami entro la fine del mese e una nuova modifica della Camera vorrebbe dire ributtare la palla al Senato per arrivare all’ok di entrambi. Quindi sarà praticamente impossibile che l’emendamento approvato oggi venga tolto nel passaggio di Montecitorio.

Written by Stefano Minnucci (BeLeaf)

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